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Megalo Box: lo sport come una metafora di vita


Megalo Box Nomad è la seconda stagione dell'anime Megalo Box, uscito nel 2018 in occasione del 50esimo anniversario della prima pubblicazione del manga "Rocky Joe".

L'anime è ambientato in una città futuristica dove la disciplina più popolare è il Megalo Boxing, uno sport simile al pugilato ma dove i pugili combattono con particolari macchine, chiamate gear, che ne rinforzano i colpi. Il protagonista è Jnk.Dog, un ragazzo di periferia che suo malgrado è costretto a combattere incontri clandestini truccati pur di sopravvivere in quanto privo di cittadinanza e privato quindi di poter praticare la Megalo Box a livello agonistico.

La situazione cambia quando in città viene organizzato il Megalonia: il torneo che decreterà il campione mondiale di Megalo Boxing. Inoltre il nostro protagonista incontrerà Yuri, il pugile più forte del momento, e riuscirà a iscriversi al torneo con il nome di Joe, uno dei molti tributi nascosti all'interno dell'opera.

Nella seconda stagione, Nomad, sono passati 7 anni dagli eventi accaduti nella prima stagione e Joe combatte di nuovo in scontri clandestini e fa uso di droghe.

Le cose cambiano quando Joe incontrerà Chief, un megalo boxer che riconosce Joe e che cerca di aiutarlo.


Se la prima stagione può sembrare un anime dallo sviluppo semplice, ma non per questo poco coinvolgente, nella seconda stagione la trama matura molto e si distacca in parte dall'opera originaria. Non solo veniamo a scoprire pezzo dopo pezzo cosa è accaduto in quei 7 anni, ma vengono trattati anche temi molto attuali ed importanti come l'immigrazione, l'inclusione, l'eticità dell'uso della tecnologia in ambito medico e come supporto, o sostituto, di alcune parti del corpo.

Abbiamo poi un incrocio molto particolare di culture e stili: quello cyberpunk che ci mostra da un lato una città molto tecnologica, ricca e all'avanguardia, e dall'altro una periferia dove regnano il crimine, il degrado e la povertà, e la cultura sudamericana degli immigrati, che vivono oltre la periferia in condizioni ancora peggiori e che vedono in Joe uno di loro che ce l'ha fatta.

Molto importante in questa serie sarà la figura del colibrì, visto come un animale guida e simbolo di un legame molto forte, animale sacro nella mitologia del Sudamerica, in particolare in quella del Perù, dove era visto come un messaggero degli dei.


In conclusione consiglio vivamente questa serie animata a chiunque perché, anche se il genere sportivo può non piacere particolarmente, in questo caso lo sport è solo un mezzo per trasmettere e raccontare qualcosa di molto più grande. Quello che più mi piace della prima stagione è il rapporto tra Joe e Yuri, che spesso verranno paragonati rispettivamente ad un cane randagio e ad un cane ammaestrato per via del fatto che Joe deciderà di combattere senza gear mentre Yuri, volto della Shirato, l'azienda che realizza i gear, ne ha uno implementato nel corpo e fa quindi parte di lui. Nella seconda stagione invece Joe viene associato ad un lupo, solitario e sfuggente, ma che verrà reintegrato grazie all'aiuto di Chief, il colibrì, la guida.

Sicuramente uno dei migliori anime del 2021.


di Alessandro Malusardi

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