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Legalizzazione della cannabis: la situazione in Italia

Uno dei temi attualmente più discussi è certamente la legalizzazione della cannabis: proprio da inizio settembre, infatti, si è dato via ad una raccolta firme col fine di istituire un referendum.


Negli ultimi anni sono state numerose le proposte di legge per la legalizzazione della cannabis depositate in Parlamento, tuttavia non sono mai approdate in aula per essere votate. A fine luglio 2021 c’era stata una proposta di legge riguardo alla possibilità di coltivare domesticamente fino a 4 piantine. La discussione di tale proposta, sottoscritta da 218 deputati, è stata prima posticipata a settembre e in seguito, lasciata in stallo. Se, dunque, la proposta di legge arranca in Parlamento, appare più concreta l’idea di un referendum, la cui raccolta firme ha da poco toccato quota 630’000 sostenitori. Nonostante questo, si fanno comunque sempre più sentite, proprio di recente, le opposizioni dei partiti più conservatori, in prima linea Lega e Fratelli d'Italia.


Ma cosa si propone col nuovo referendum?

Come principali obiettivi, il quesito propone innanzitutto di depenalizzare la coltivazione di qualsiasi sostanza e di eliminare la pena detentiva per ogni condotta illecita relativa alla cannabis, con eccezione dell'associazione finalizzata al traffico illecito. Non sono depenalizzate, invece, detenzione, produzione e fabbricazione di tutte le sostanze che possono essere applicate per fini di spaccio. Sul piano amministrativo il quesito propone anche di eliminare la vigente sanzione che prevede la sospensione della patente per qualunque guidatore sia trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Ovviamente, non viene eliminata la sanzione per chi guida sotto effetto di tali sostanze.


Quanti, in Italia, sono favorevoli e perché?

Circa il 55% (secondo un sondaggio indetto dal brand Legal Weed) degli italiani si considera favorevole alla legalizzazione della cannabis. Tra le motivazioni comuni di tale posizione, non ci sono solo interessi che riguardano la libertà del singolo cittadino. Infatti, è diffusa la consapevolezza che con la legalizzazione si abbatta inevitabilmente gran parte del mercato di sostanze stupefacenti in mano ad associazioni mafiose, e che invece si alimentino le finanze dello Stato. Se, poi, chi vuole assumere cannabis riesce a farlo legalmente, non è sicuramente esposto ai rischi provenienti dallo spaccio illegale, in primis la scarsa qualità della sostanza. Inoltre, sul piano giudiziario, non solo si svuoterebbero le carceri, ma si alleggerirebbe anche la magistratura italiana, invasa da procedimenti legati alla cannabis.


Quali sono le motivazioni di chi è contrario?

Innanzitutto, c’è chi sostiene che grazie alla legalizzazione ci sarà un aumento dei consumatori di cannabis e che non ci sarà una diminuzione della criminalità, ma anzi un aumento di reati anche di natura violenta (per i possibili effetti derivanti dall’assunzione). Alcuni sostengono, invece, che la legalizzazione non può abbattere il mercato mafioso di stupefacenti, ma soltanto diminuirlo, perché le associazioni per delinquere riuscirebbero comunque ad infiltrarsi in un sistema gestito dallo Stato. Questo punto, sicuramente, ha ancor più rilievo se si parla esclusivamente di liberalizzazione e non di legalizzazione: quest'ultima, infatti, prevede un controllo da parte dello Stato attraverso norme e regole definite.



di Paolo Sisto, 5AC

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