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Architettura ostile a Lodi

Nelle grandi città sempre più spesso ci troviamo davanti a esempi di architettura ostile magari senza nemmeno accorgercene o peggio ancora pensando che la loro presenza siano un bene e una comodità per noi. Ma di cosa si tratta? Per architettura ostile si intendono quelle strutture volte a disincentivare comportamenti vandalici o che disturberebbero l'ordine pubblico. Tra queste molte sono finalizzate ad impedire che i senza tetto possano trovarvi un riparo per la notte, come ad esempio panchine più o meno inclinate o con braccioli a metà che impediscono loro di sdraiarvisi sopra o, ancora, piccoli spuntoni davanti alle vetrine dei negozi per non permettere loro di sedersi e trovare riparo dal gelido vento invernale. Ci siamo allora chiesti come fosse la situazione nella nostra città e perciò abbiamo deciso di girare per Lodi con l'intento di scoprire se fossero presenti o meno e di documentare ciò che avremmo trovato. Questi sono i risultati.

Davanti al Carrefour in corso Umberto sono presenti degli elementi architettonici che a prima vista potrebbero sembrare strutture estetiche, ma in realtà servono ad evitare che le persone si siedano.


come questa, che si trova all'inizio di Via Nino dall'Oro, sono spesso presenti sui muretti delle città per impedire alle persone di stendersi.


Via Vignati di fianco alla deutsche bank si trova un esempio di architettura ostile, una sbarra posizionata tra due pareti che impedisce alle persone di sedersi o sdraiarsi.


Stavolta siamo sotto Viale Europa, vicino ai giardini pubblici, anche qui possiamo trovare un esempio di sbarre.


Abbiamo fatto molte altre foto, circa una cinquantina, ma da quello che è emerso, salvo forse qualche eccezione nel centro-città, Lodi non si è rivelata essere una città piena di architettura ostile. Una motivazione potrebbe essere che, pur essendo una città capoluogo di provincia, rimane comunque un piccolo centro se confrontato con altre realtà più vicine come Milano, Pavia, Piacenza e Cremona che sono molto più popolate. Fino a qualche anno fa forse nemmeno c'erano senzatetto a Lodi ma questo fenomeno a causa delle recenti crisi economiche, aggravato dalla pandemia, ha visto un brusco incremento. Si stima infatti che in Italia le persone senza fissa dimora, i senzatetto e i residenti in strutture attrezzate, a volte addirittura spontanee, siano oltre mezzo milione. Abbiamo realizzato questo reportage il 23 dicembre; il primo giorno delle vacanze natalizie. Vacanze in cui abbiamo festeggiato l'anno nuovo, consumato il cenone della vigilia, il pranzo di Natale, ci siamo scambiati doni e auguri, abbiamo ricevuto l'affetto dei nostri cari e dei nostri amici in un'atmosfera di gioia e tranquillità, siamo andati all'estero, a sciare in montagna etc… ma per molti senzatetto queste sono state anche "feste" fredde, senza una casa e sole. -Articolo di Alessandro Malusardi e Agata Miragoli -Foto di Matteo Zenti, Domenico Demuro, Bianca Moles, Agata Miragoli e Alessandro Malusardi -Con il contributo di Franco Paz Soldan e Margherita Dassisti

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