Ornella Vanoni: eleganza italiana, sapore di samba
- Lara Cretti
- 28 nov
- Tempo di lettura: 3 min
Da ormai qualche giorno una mesta notizia riempie notiziari e giornali: l’Italia piange la scomparsa di Ornella Vanoni. Cantante, attrice e conduttrice televisiva, era una delle voci più iconiche della scena musicale italiana, capace di emozionare intere generazioni con la sua eleganza e profondità. Con la sua carriera lunga più di sessant’anni, ha saputo reinventarsi continuamente, diventando simbolo di raffinata sensibilità artistica.
Ripercorriamo i momenti più importanti della sua carriera musicale.
Nel 1953 si iscrive alla scuola di recitazione del Piccolo Teatro di Milano, venendo a contatto e imparando con alcuni attori di spicco come Tino Buazzelli. Proprio in questo anno inizia la collaborazione con il regista Giorgio Strehler, il quale le affiderà i suoi primi brani e lancerà la sua carriera nel mondo dell’intrattenimento.
Dopo aver passato alcuni anni nel mondo del teatro, nel 1958 Ornella registra la prima incisione discografica, pubblicando l’EP Le canzoni della malavita; l’anno seguente ne viene pubblicato il secondo volume. Le canzoni, incentrate su storie di furfanti, carcerati e poliziotti, sono caratterizzate da una timbrica vocale particolare e uno stile espressivo nuovo, suscitando interesse da parte del pubblico e della critica.
Nel 1961 pubblica il suo primo album Ornella Vanoni, in cui dedica la canzone Cercami a Gino Paoli, cantautore e musicista, con il quale aveva instaurato un rapporto artistico e personale. Si tratta di anni difficili per la diva: doveva conciliare la sua carriera musicale e teatrale con la nascita del primo figlio.
Tra il 1965 e il 1968 partecipa a Sanremo classificandosi sempre nei primi posti; nello stesso periodo pubblica alcuni dischi di successo come Tristezza e Una ragione in più. Dopo aver pubblicato altri album negli anni successivi, ricevendo premi come la Gondola d’oro nel 1970, fonda nel 1974 l’etichetta Vanilla pubblicando il tredicesimo e quattordicesimo album, A un certo punto e La voglia di sognare, in collaborazione con artisti rinomati come Bruno Lauzi, Riccardo Cocciante e Lucio Dalla.
Nel 1976 viene inciso l’album La voglia la pazzia l'incoscienza l’allegria, realizzato con Vinicius de Moraes e Toquinho, artisti di origine sudamericana che contribuiscono all’esplorazione della bossa nova, genere musicale diffuso in Brasile ispirato al samba; in questo concept album sono presenti canzoni celeberrime come Samba della rosa, Samba per Vinicius e La voglia, la pazzia. Il disco viene accolto positivamente sia dal pubblico che dalla critica: si tratta infatti di uno dei migliori 100 dischi italiani secondo Rolling Stone.
Durante gli anni Ottanta continua la sua carriera come attrice, musicista e personaggio televisivo partecipando in diversi film e programmi come Sanremo e Serata d’onore. A partire dal 1986 inizia un percorso di collaborazione con artisti americani e pubblica l’album Ornella &..., nel quale alcuni brani italiani vengono reinterpretati in chiave jazz; il disco riscontra così tanto successo da portare alla creazione del documentario Ornella &... Special.
Nel decennio successivo, dopo aver raggiunto la sua massima espressione artistica esplorando i temi della sensualità e della malinconia, la produzione discografica e le apparizioni televisive iniziano a diminuire per concentrarsi nella ricerca di un’atmosfera più raffinata. Dopo Quante storie e Stella nascente, nel 1996 viene pubblicato l’album Sheherazade, il cui titolo vuole essere un riferimento alla protagonista de Le mille e una notte, identificata come “archetipo femminile”, elogiando l’ingegno, la creatività, il potere di seduzione e bellezza della donna. Negli anni successivi si dedica nuovamente all’esplorazione del jazz e della musica brasiliana, registrando nuovi album e partecipando al Festival di Sanremo.
Nel primo decennio del nuovo secolo inizia una serie di tour, alcuni in collaborazione con Gino Paoli, e incisioni di nuovi e vecchi album. Generalmente, le sue creazioni musicali riscontrano successo, tanto da ricevere il “Telegatto di platino alla carriera” e il premio Lunezia; alcune canzoni diventano colonne sonore di film rinomati. Nel 2008 pubblica Più di me, reinterpretando i suoi successi con artisti come Mina, Eros Ramazzotti, Jovanotti e altri famosissimi.
Anche nel periodo successivo, fino al suo decesso, nonostante la veneranda età, si dedica ancora una volta alla pubblicazione di nuovi album inediti e alla partecipazione in programmi televisivi come Che tempo che fa, Amici e diversi festival musicali.
In un’epoca in cui le voci autentiche sembrano sempre più rare, Ornella Vanoni rimane un faro luminoso nella storia della musica italiana. Non è stata soltanto una cantante, ma una narratrice dei sentimenti, capace di trasformare ogni canzone in un racconto di vita, amore, nostalgia e speranza. Il suo percorso, fatto di sfide, successi, collaborazioni straordinarie e continua reinvenzione, testimonia la forza di un’artista che non si è mai accontentata: ogni nota, ogni parola che ha interpretato, è diventata parte della memoria collettiva. Con la sua scomparsa, l’Italia perde una creatrice insostituibile, ma il suo lascito continuerà a vivere e a ispirare chiunque ascolti con il cuore.




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