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INCONSCIO DI FREUD


Freud analizza e descrive la psiche umana mediante due topiche:

La prima topica prevede la divisione della psiche in conscio, preconscio e inconscio.

Il conscio è la parte della psiche che permette all’uomo di avere consapevolezza di sé stesso e del proprio rapporto con l’ambiente che lo circonda, mentre il preconscio è la parte della coscienza che non ricordiamo e che può affiorare alla coscienza solo se stimolata.

L’inconscio è una sorta di magazzino psichico in cui inconsapevolmente sono presenti pulsioni, desideri, esperienze, traumi e ricordi che non sono resi accessibili alla consapevolezza dell’uomo.

L’inconscio quindi può essere chiamato la zona del rimosso, ciò che non è mediamente pensato da nessuno di noi: infatti la nostra vita è determinata dalla progettualità che razionalmente facciamo su di noi a seconda del senso che cerchiamo di reperire nella nostra esistenza.

Facendo così, l’io è costretto ad illudersi di autorealizzarsi, però chi ha realmente in mano le redini della nostra esistenza è la specie.

La specie fornisce a ciascuno individuo due pulsioni: la sessualità per la procreazione e l’aggressività per la difesa della prole. Queste due pulsioni Freud le colloca nell’inconscio.

Secondo la seconda topica definita da Freud, l’apparato psichico è definito da tre istanze: l’es, il super io e l’io.

L’es è la parte più profonda della nostra psiche che contiene tutto ciò che abbiamo ereditato e presente fin dalla nascita ed è l’insieme delle pulsioni primarie governate dal principio del piacere: infatti Freud definisce l’es come un caos perché non ha connotazioni logiche e morale ma risponde solamente al principio di piacere.

L’es rappresenta l’inconscio pulsionale in cui sono presenti le esigenze della specie.

Il super io è la coscienza morale e senso del dovere che c’è in ognuno di noi, nasce dall’interiorizzazione delle regole e divieti ricevuti dall’educazione familiare nei primi anni di vita: infatti per esempio un bambino sgridato dalla propria madre per qualcosa di sbagliato porterà il bambino a interiorizzare il fatto che quella cosa non va fatta.

Il bambino interiorizzando il divieto imposto dalla madre si autolimita e sviluppa dentro di sé la morale autonoma, invece si parla di morale eteronoma quando il bambino non farà quella cosa sbagliata solo in presenza della madre senza aver interiorizzato dentro di sé il divieto poiché entra in conflitto con il desiderio di esprimere liberamente le proprie pulsioni.

Il bambino ascolta la mamma perché prova un senso di amore verso si lei in cui si cela un operazione egoistica del bambino perché, secondo Freud, l’egoismo è alla base dell’amore e fondamentale per l’istinto di autoconservazione : infatti la mamma per il bambino rappresenta la sua condizione di sussistenza materiale ed emotiva, lui è portato ad ubbidire la mamma per la paura che questa condizione di sussistenza si interrompa, per cui l’interiorizzazione del divieto imposto è come se fosse un baratto perché il bambino si autolimita per mantenere l’affetto e il sostentamento della mamma.

Il super io rappresenta l’inconscio sociale in cui si raccolgono le istanze sociali, cioè i limiti che ciascuno deve dare a sé stesso perché la piena esplicazione delle proprie pulsioni porterebbe a un rapporto di sopraffazione continua nella società.

Una volta interiorizzati i divieti l’uomo non deve più riflettere su quello che deve o non deve fare, è per questa ragione che i limiti imposti dalla società si trovano nell’inconscio.

L’es si trova nell’inconscio, mentre il super io si trova in parte a livello conscio e in parte a livello inconscio. Le due istanze sono in conflitto tra loro, l’es vuole esprimere tutte le sue pulsioni ma non si può fare perché si creerebbe una situazione sociale invivibile, quindi l’uomo necessariamente deve contenere le sue pulsioni in modo tale da consentire una convivenza sociale non conflittuale e non usurpante: infatti Freud disse “L’umanità ha sempre barattato un po’ di felicità per un po’ di sicurezza”.

L’io è la parte conscia della psiche ed è a diretto contatto con il mondo esterno.

L’io non è padrone in mezzo a istintualità e proibizionismo e il suo compito è quello di stabilire continui compromessi tra le forze e le pulsioni contrastanti dell’es e del super io in modo tale da creare un equilibrio in cui consistono la salute mentale e la personalità dell’individuo.

L’io tiene a bada gli eccessi delle pulsioni e dei divieti subendo l’espansione del mondo pulsionale e del mondo dei divieti; finché riesce a tenere distanti l’es e il super io si tratta di nevrosi, cioè il loro conflitto, ma quando l’io è soppresso da uno dei due mondi che si trovano in contatto si tratta di psicosi.

La psicosi è la follia in cui l’io è soppresso e il sopravvento viene preso completamente dal mondo delle pulsioni o dell’ordine dei divieti sociali.

Freud cura solo le nevrosi quindi i pazienti in cui l’io c’è.


a cura di Flavia Capra 5H

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